La crisi europea è legata a una pluralità di fattori, che sono credo ormai abbastanza chiari a tutti. I fattori di rischio sono diversi, e uno, primario, è legato all’instabilità del sistema bancario.
>>La proposta di Tremonti e Juncker è molto ambiziosa, ma avrebbe uno straordinario effetto di stabilizzazione. Ecco perché, anche se Germania e Francia per ora hanno detto di no, è destinata ad andare lontano.
>>Gli Stati sociali della vecchia Europa hanno vissuto al di sopra dei propri mezzi e i sistemi politici nazionali sono chiamati a riforme importanti. L’Italia, invece dì guardare alle elezioni, deve pensare a un «metodo Marchionne».
>>Per adempiere gli obblighi che ci impone l’Europa, l’Italia deve contenere il deficit e contemporaneamente espandere il Pil. Ecco perché Berlusconi e Tremonti sono due facce della stessa medaglia.
>>Gli imprenditori hanno grande creatività e si sono adattati a un ambiente normativo inospitale e a relazioni industriali ingessate. Ora però non possiamo più lasciarli soli. E dobbiamo prendere provvedimenti.
>>La Cina è ormai la seconda potenza economica mondiale: questo è un fatto, e la notizia che il divario commerciale fra Cina e Stati Uniti si stia avviando verso una sostanziale riduzione ha fatto parlare i grandi media. Si stima che fra 22 anni la Cina sorpasserà gli Stati Uniti diventando la più grande e potente nazione al mondo.
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